[docenti-chimica] Oggi sciopero perché ....


Cronologico Percorso di conversazione 
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  • Subject: [docenti-chimica] Oggi sciopero perchĂ© ....
  • Date: Thu, 31 Oct 2024 10:21:01 +0100

Care colleghi e cari colleghi,

 

Volevo comunicare, a chi avrà la pazienza di leggere, le mie ragioni per cui oggi ho aderito  allo sciopero del comparto istruzione e ricerca.

 

Dopo un periodo di normalità, anche dovuta ai finanziamenti straordinari del PNRR, sembra iniziata una stagione di tagli per la Università e la Ricerca pubblica. Era in qualche modo prevista, ma non così subitanea e non di questa portata. Oltre i tagli sembrano profilarsi dei cambiamenti strutturali che accelereranno ulteriormente una pericolosa deriva che sta trasformando il nostro mondo. Per darvi qualche dettaglio:

1)      per la prima volta dal 2018, è stato tagliato il finanziamento ordinario agli atenei di 574 milioni (su un finanziamento globale di circa 9 G€). Se si aggiungono a queste perdite le spese che gli atenei dovranno sostenere per adeguare gli stipendi di noi strutturati il taglio reale è, in termini di soldi spendibili, è vicino agli 800 M€. Tagli lineari del 5% su tutti i ministeri sono giĂ  previsti per il prossimo anno nel DPEF.

2)      Il prossimo anno potremo assumere meno che in passato. Dal 2018, si è recuperato il 100% dei punti organico, Il prossimo anno si recupererĂ  solo il 75%. Questa è una notizia drammatica se si considera il fatto che  nei prossimi anni finiranno i contratti delle tante figure precarie impiegate con i fondi del PNRR. Avremo quindi tantissime colleghi che ci chiederanno di essere strutturate e meno risorse.

3)      Oggi sciopero perchĂ© il governo sta varando una riforma del pre-ruolo fortemente peggiorativa. Due anni fa era stato varato il contratto di ricerca come unica forma di lavoro precario nelle universitĂ . Era una forma di contratto precario ma garantiva tutti i diritti sociali e previdenziali ai titolari (sapete che l’assegno di ricerca non dĂ  diritto a ricevere soldi durante la maternitĂ ?). Oggi  il governo vara una riforma in cui, oltre al contratto ricompare una cosa simile all’assegno (che però cambia nome e quindi probabilmente farĂ  perdere il diritto a percepire la disoccupazione, la DISCOL, diritto ottenuto dagli assegnisti dopo molti anni di lotte!), ma compaiono anche le borse di ricerca e delle forme di professori a tempo determinato con contratti triennali a nomina rettorale (!!!) che potranno fare didattica ricerca e terza missione e si potranno assegnare a chiunque, anche senza nessun tipo di abilitazione ne valutazione se non de cda e del senato (che non hanno competenze disciplinari)

4)      Oggi sciopero perchĂ© il governo si appresta a fare un enorme regalo alle universitĂ  telematiche, allentando i requisiti minimi per l’accreditamento. In sostanza potranno avere meno docenti rispetto al quadro normativo in vigore. In sintesi una minore qualitĂ . La idea sembra essere quella di sopperire così alla impossibilitĂ  di garantire una istruzione adeguata a tutti i cittadini, facendo un enorme regalo ai privati che gestiscono gli atenei telematici,. Sapete che dal 2019, possono essere enti “profit” ? (prima potevano essere solo fondazioni senza scopo di lucro, in sostanza non potevano avere attivi in bilancio).Questa cosa rischia di ridisegnare un modello di universitĂ  che in Italia  prevedeva una qualitĂ  uniforme e diffusa degli atenei per dare a tutti i cittadini le stesse opportunitĂ .

5)      Oggi sciopero perchĂ© il parlamento ha firmato una delega al governo per ridisegnare lo stato giuridico dei decenti e la organizzazione della didattica. Non si sa nulla di cosa si voglia fare, ma visto il clima, non ci si aspetta nulla di buono.

 

Queste le mie ragioni. Mi spiace che questi provvedimenti, che cambieranno la università, sembrano per nulla interessare chi nella università vive. Ma non è certo una novità. Aggiungo un ulteriore elemento di disaggio, non direttamentelegato alla giornata odierna, che deriva dal fatto che l’accademia in alcun modo sembra in grado di interpretare i minacciosi venti di guerra  che soffiano impetuosi; per nulla si interroga su un suo possibile ruolo per promuovere una cultura della pace.   

 

Scusandomi per la incursione nel vostro lavoro, vi auguro un buon lavoro,

Gianfranco Bocchinfuso

 

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Prof. Gianfranco Bocchinfuso

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche

Università di Roma “Tor Vergata”

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